
«L’assessore regionale alla sanità Fiore avrebbe dichiarato che otto strutture ospedaliere scompariranno completamente nella regione Puglia e tra queste, purtroppo, c’è il nostro presidio ospedaliero». Questo avverrebbe «senza dare alcuna garanzia, come si paventava in passato, sulla permanenza del reparto di eccellenza della riabilitazione».
«Abbiamo appreso da questa conferenza di servizi il fatto che dovrebbero trasferire il nostro presidio della riabilitazione in altra sede, per cui resteranno a Rutigliano soltanto i servizi».
Queste dichiarazioni sono state fatte dal consigliere PDL Oronzo Valentini lunedì scorso in consiglio comunale. Chi gli avrebbe riferito della chiusura della Riabilitazione è stato il locale assessore all’urbanistica Carmine Iaffaldano che a quella conferenza di servizi tra sindaci e ASL -che si è tenuta qualche giono fa- ha partecipato.
La riabilitazione che chiude a Rutigliano è un allarme abbastanza forte, un allarme che stride con i lavori in corso in tutta la struttura ospedaliera del “Monte dei Poveri” con annessi i servizi.
E’ stata aggiudicata, infatti, qualche mese fa, una gara d’appalto bandita dalla ASL Bari per l’esecuzione dei lavori di “completamento, ristrutturazione e rifunzionalizzazione, adeguamento a norma ed abbattimento delle barriere architettoniche del COR Rutigliano”, come si legge nel relativo bando. Una gara per 1.517.296 euro i cui lavori sono già cominciati.
E’ vero, il nuovo Piano di riordino ospedaliero a cui la giunta Vendola sta da mesi lavorando -e che sarà portato in consiglio regionale proprio in questi giorni- prevede la chiusura e la conseguente conversione di ospedali storici come quello di Conversano, Bitonto, Triggiano...
Riguardo l’ospedale di Rutigliano le sue sorti sono state già codificate nell’allegato n.1 all’Atto Aziendale della ASL Bari denominato “Assetto Strutturale Organizzativo di Base”. Su questo “Atto”, sul destino dell'ospedale e dei servizi sanitari territoriali presenti a Rutigliano, abbiamo intervistato il capo della ASL Bari, il Direttore Generale Nicola Pansini.
L’intervista all’alto dirigente ASL smentisce l’allarmismo di Valentini e Iaffaldano.
La riabilitazione non chiude, i 16 posti letto rimangono insieme all’intero servizio che questo centro da circa 12 anni svolge. Per una questione tecnico-formale, di "codici" dice Pansini, non si chiamerà più COR, ma Centro servizi territoiali della riabilitazione con attivi tutti e 16 i posti letto attuali.
I posti letto che scompaiono sono quelli della lungodegenza, reparto che era stato smantellato quasi del tutto cinque anni fa. Gli 8 posti letto che si libereranno saranno a disposizione della costituenda “Unità di Alcoologia”.
Gli altri servizi, radiologia, poliambulatorio, farmacia, rimangono e saranno potenziati. L’unico servizio che subisce un radicale cambiamento è il laboratorio analisi che sarà accorpato in una rete provinciale di laboratori più grande. Come ci spiega il dott. Pansini, questo non significa che il servizio non sarà più svolto; rimane qui comunque il punto di prelievo per cui l’utente non ha da spostarsi quando deve fare analisi di sangue.
Anche per il laboratorio analisi ci sono novità, come sentirete dallo stesso Direttore Generale.
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Commenti
A ragione, a Pansini non ho chiesto del Punto di primo intervento, mi sono concentrato in modo particolare sulle strutture e i servizi di cui si vociferava la chiusura e su quelli di nuova attivazione.
Comunque, il Punto di primo intervento che, va detto o ricordato ai cittadini, non è il "Pronto Soccorso", a Rutigliano non è mai stato messo in discussione e rimane così come rimane in tutti quei comuni in cui esiste una struttura sanitaria complessa sia pure riconvertita.
Tanto è vero che nello schema delle strutture ospedaliere e dei servizzi territoriali dell'atto aziendale ultimo di cui abbiamo parlato nell'intervista, alla voce "Punto di Primo Intervento" è segnato "SI", cioè che è attivo e che rimane.
mi dice niente di nuovo,credo che di fare chiarezza su rutigliano,cara o caro seldon hari forse nn sai che a rutigliano l'ospedale nn c'è più dal piano fitto che venne convertito a struttura riabilitativa,forse non hai visto il video del dg asl di bari.pertanto chiedo di documentarvi prima di scrivere,fate delle proposte serie e nn il qualunquismo come a solito.inoltre sè dovevono chiuderlo lo avrebbero già fatto su tutti i sensi,aggiungo inoltre nessuna azienda al mondo spenderebbero quasi due milioni di euro per ristruturare un edificio come rutigliano,i lavoi sono iniziati con la preparazione nell'interno,per far si che iniziano i lavori più consistenti.sono un pò di ritardo sulla tabella di marcia.quello che scrive la gazzetta lo sapevamo già.spero che sia stato esaudiente su rutigliano.giuseppe
http://[censored]lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=369294&IDCategoria=1
interrogatevi... quanto faccio entrare l'amore nella mia vita???
polemiche perchè ci vogliono i fatti e nn parole chi interviene in questi post fate proposte per migliorare il servizio,inoltre oggi giorno i pronto soccorsi,possono essre chiamati tali solo dove viè un UO di chirugia d'urgenza e sala rianimazione per legge,altri sono punti di primo intervento
con l'ausilio del 118.questo si dovrebbe fare battagia per rutigliano tutto il resto lo vedremo nelle prossime puntate.per quanto riguarda le macchine di ristorazione sono state messe sottosequesto dalla magistratura perchè c'è una inchiesta in merito.cara onet ho letto il tuo post sono d'accordo,l'assesore ai srvizi sociali deve avere un certo che di rispetto per i bambini disabili,e dare a quelle famiglie un aiuto pure con i mezzi come il pulmino e altro.mi fermo qua sè no provoco delle polemiche.c'è molto da dire ma mi fermo.grazie giuseppe
Situazione abbastanza diversa si vive nel nord barese (zona Vendola. Lì la situazione non è che sia da sanità lombarda o veneta, ma sicuramente non stanno vivendo tutte le problematiche e situazioni da agonia a cui stiamo assistendo e subiremo nella Sud Est Barese, laddove non c' personale per garantire i 3 turni e i servizi più elementari (diagnostica, ecc.).
E' vero tutto questo Giuseppe, tù che sei un neofita di sanità e combattente in prima linea per la tutela della salute del cittadino?
Mi permetto di effettuare una valutazione sul metodo di lavoro, si è passati dal pubblico confronto in piazza o nelle aule consiliari quando si parlava di ospedali da chiudere, ad un sistema in cui ancora oggi non vi è una bozza ufficiale di lavoro su cui potersi confrontare ed ancora tutto da decidere all'ultimo momento.
Carmine Iaffaldano
Oggi i dipendenti e gli ammalati si lamentavono perche' da mesi non gli e' possibile prendere un caffe o altro.
Saluti