
IN BASSO LA GALLERIA FOTOGRAFICA DELLA SERATA DI PRESENTAZIONE
Ha suscitato grande curiosità, ed anche qualche polemica, la presentazione del libro “Rutigliano Fischia” del giornalista Emanuele Cazzolla, tenutasi lo scorso 13 gennaio, presso Palazzo San Domenico, in occasione dell’inaugurazione della XXIII edizione del concorso nazionale del fischietto in terracotta.
La serata, che ha richiamato cittadini ed artisti locali, si è aperta con l’enunciazione dei nomi dei vincitori del concorso, quest’anno dedicato al tema dell’Unità d’Italia, secondo il giudizio della Giuria Tecnica (quella Popolare si esprimerà votando nei giorni del 16 e 17 gennaio): terza classificata l’opera “Sorelle d’Italia” dell’artista barese Cassano; in seconda posizione il “nostro” Pippo Moresca con “Sveglie”; primo classificato il manufatto “La conquista dell’Unità d’Italia” di Ippolito da Gioia del Colle.
“Quest’anno c’è stata assoluta unanimità nella scelta del tema: considerando la ricorrenza del 150° anniversario dell’unificazione del nostro Paese, non potevamo che omaggiare l’Italia” - queste le parole dell’Assessore Comunale al Turismo Gianvito Defilippis, il quale ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a rendere il concorso sempre più importante nel panorama nazionale.
L’autore di “Rutigliano Fischia” ha poi illustrato il suo libro: nato dalla volontà di raccontare le ventidue edizioni del concorso nazionale del fischietto in terracotta – a ciascuna delle quali è dedicato un capitolo – il volume segue un percorso che, dalle espressioni figule dei cola- cola di Gravina e dei cucù di Matera, giunge fino ai manufatti rutiglianesi.
A questo excursus si accompagnano quelle che lo stesso autore ha definito come “gite fuori porta”, ossia digressioni spazio-temporali di imprescindibile approfondimento: l’indagine sulle testimonianze archeologiche, il culto di Sant’Antonio Abate, la mostra al Museo nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma del 1995, la tradizione artigiana di Grottaglie, la fondazione del Museo del Fischietto “D. Divella” nel 2004 e diversi altri episodi in cui Rutigliano non è certo l’unica protagonista.
Aldilà dei contenuti del testo, arricchiti di fotografie ed effettivamente discutibili solo dopo un’accurata lettura, è importante specificare che “Rutigliano fischia” non è un libro sulla natura storica ed antropologica del fischietto rutiglianese, bensì un libro che, sulla base di uno sguardo complessivo sulla produzione pugliese e nazionale, riconosce al nostro paese il merito di aver garantito la sopravvivenza del prestigioso concorso dal 1989 ad oggi. Ricostruendone le edizioni, compie un lavoro di archiviazione non indifferente.
È vero, però, che il titolo e le immagini in copertina – che pure il signor Cazzolla ha avuto modo di spiegare – possono trarre in inganno. E nella rete qualcuno ci è caduto.
La serata si è conclusa con i doverosi ringraziamenti da parte del Sindaco Roberto Romagno, intervenuto anche per inaugurare la collettiva di artisti rutiglianesi “Contaminazioni d’arte”.
VEDI ANCHE LA GALLERIA FOTOGRAFICA DEI FISCHIETTI IN CONCORSO
INTERVISTA ALL'ASSESSORE DEFILIPPIS
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Commenti
Signore mio...
Cazzolla l'altra sera ne ha dato un'idea, io c'ero e ho seguito interessato l'esposizione (al di là del video non collegato all'amplificazione e dell'ora di ritardo della rappresentanza istituzionale).
Mi è parso di capire che l'autore faccia un excursus sulla tipologia dei fischietti di Puglia e Lucania, riconosca un ruolo importante a Rutigliano come centro di produzione e conservazione della tradizione figula, parli di alcuni figuli locali come rappresentativi di questa tradizione.
Poi fa una operazione che ritengo quella più interessante: una panoramica su tutte le 22 edizioni del concorso nazionale del fischietto.
Avere sott'occhio in un colpo solo tutti i vincitori di questa straordinaria vetrina, la storia di ogni edizione, mi sembra cosa più che degna di nota. Un lavoro, che io sappia, mai stato fatto fino ad ora a Rutigliano.
Gli autori e le loro opere sono certamente criticabili e la critica è tanto più utile e interessante quanto più è oculata e scevra da pregiudizi e sciocco orgoglio localistico.
Facciamolo uscire sto libro, compriamolo (o facciamocelo regalare), magari leggiamolo, e poi giù con gli apprezzamenti o le critiche.