In un paese in cui la raccolta differenziata è arrivata ad un'alta percentuale ci si aspetta che le cose migliorino. Secondo le statistiche dovrebbe essere così: come mostra il grafico, relativo al 2013, c'è stato un aumento della media di differenziazione dei rifiuti pari all'1% rispetto al 2012 . Ma l'inciviltà sembra non abbia limite. Basta visitare le campagne nei pressi dell'Annunziata per accorgerci che forse quelle percentuali dette prime vanno abbassate. Questo perché si conta quanta immondizia viene differenziata e cioè quanta ne viene ritirata da portone a portone. Perché allora non si conta quanta ,dell'immondizia prodotta da ogni famiglia, viene posta nel proprio cassonetto per poi essere ritirata dai netturbini e quanta invece rimane indifferenziata. E soprattutto Legambiente prima di vedere in numeri percentuali sulla carta dovrebbe venire a constatare sul posto stesso perché se questo fosse successo ,Rutigliano al posto di ricevere il titolo di “Comune riciclone di Puglia” avrebbe ricevuto un bel Tapiro d'oro. A volte viene da pensare che ci prendiamo in giro da soli guardando soltanto il lato positivo, ma le autocelebrazioni per un paese sono solo un fattore negativo, bensì bisognerebbe avere occhio soprattutto per le cose che non vanno nel verso giusto: è così che un paese si evolve e si migliora, certamente una targa rende il paese più bello dal punto di vista prettamente di facciata, ma per chi ci vive questo assolutamente non conta.
Un'altra questione che sta facendo arrabbiare tutti i cittadini rutiglianesi è la questione T.A.R.E.S ovvero la tassa comunale dei rifiuti. Come è possibile che un paese con una percentuale di rifiuti differenziati pari al 79,75% paghi la T.A.R.E.S e soprattutto perché questa è più alta rispetto ad altri paesi della provincia che non effettua raccolta differenziata? Tra l'altro la plastica ,il vetro ,la carta che vengono ritirati dalla ditta VITO GASSI di C.Esposito & C. s.a.s vengono venduti. Ma no, Rutigliano è un popolo di ricchi!
Ma ciò che rattrista è che le attività commerciali ristorative sono quelle che più sono penalizzate con una T.A.R.E.S. che va dai 1000,00 ai 6000,00 euro. Perché queste attività commerciali che sono le maggiori produttrici di beni differenziabili e quindi vendibili ,pagano queste cifre smisuratamente esagerate? Perché un anziano che vive di una misera pensione deve pagare anche la T.A.R.E.S oltre che alla tassa per la raccolta differenziata?
La situazione è abbastanza critica, il malcontento che aleggia nell'aria si sta facendo sempre più forte perché come tutti sanno è tempo di crisi e altri passi falsi potrebbero trasformare una popolazione di disperati in un popolo di “arrabbiati”. Come si suol dire “ si stava meglio quando si stava peggio”.
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Commenti
Come l'articolo sulla scuola Rodari? Basta che qualcuno faccia una scoreggina che questa Redazione dia enfasi alla stessa. Ma i giornalisti li sapete fare?
E così come il contenuto di questo articolo. Io ed altri migliaia di cittadini hanno pagato meno dell'anno precedente e molto meno dei cittadini di quasi tutti i paesi della Provincia.
Redazione, aprite gli occhi e non fatevi mettere nel sacco da denigratori e detrattori.