
L’agricoltura e i suoi problemi, a cominciare dalla crisi dell’uva da tavola, è stato l’argomento del consiglio comunale che si è tenuto ieri a Rutigliano in modalità aperta.
Sono intervenuti diversi rappresentanti delle organizzazioni del mondo agricolo. C’era l’On. Paolo Rubino (PD) in rappresentanza del “Tavolo Verde” jonico-tarantino , Giacomo Suglia, presidente dell’APEO (associazione produttori esportatori ortofrutticoli), Giuseppe Carenza, vice presidente CIA di Bari.
Sono intervenuti diversi rappresentanti delle organizzazioni del mondo agricolo. C’era l’On. Paolo Rubino (PD) in rappresentanza del “Tavolo Verde” jonico-tarantino , Giacomo Suglia, presidente dell’APEO (associazione produttori esportatori ortofrutticoli), Giuseppe Carenza, vice presidente CIA di Bari.
Dal pubblico sono intervenuti alcuni locali produttori di uva dopodichè hanno preso la parola i consiglieri comunali.
Tre sono stati gli interventi più significativi, quello dell’On. Rubino, di Pietro Valenzano, rappresentante Coldiretti locale e quello di Vittorio Berardi, consigliere comunale di opposizione.
Rubino chiede al governo la dichiarazione dello stato di crisi del settore uva da tavola, ritiene sia necessario “capire la natura strutturale dei problemi” dell’agricoltura. «Da anni -ha detto- si produce a costi maggiori del prezzo che si riesce ad ottenere dalla vendita del prodotto».
Le proposte che fa l’ex sindaco di Palagianello, promotore nel 2004 del Tavolo Verde, sono quelle di bloccare i pagamenti Inps e dei mutui bancari, di fermare i pignoramenti che da diversi anni stanno erodendo il patrimonio immobiliare degli agricoltori. Ha chiesto un “Piano Agricolo Strategico”, la convocazione urgente della Conferenza Stato Regioni, la trasparenza sui prezzi, un rapporto alla pari tra produttori e Grande distribuzione (GD).
«Noi siamo i migliori produttori di uva da tavola nel mondo -ha detto Pietro Valenzano- ma non riusciamo a farci pagare bene quello che facciamo. Per ogni euro che il consumatore spende, al produttore agricolo vanno solo 17 centesimi». Il problema è tutto qui, dice il rappresentante della Coldiretti, e ad aggravarlo c’è il fatto che si commercializza per italiana, quindi pugliese, un’uva che viene da altre latitudini. E’ importante, dunque, la denominazione di origine che indichi la tracciabilità del prodotto e ne garantisca la qualità.
A proposito di qualità, c’è da dire che nonostante l’IGP sia stata già da diversi mesi accordata alla Puglia nessuno, né qui né altrove, quest’anno ha commercializzato l’uva con questo importante marchio europeo.
Valenzano poi ha lanciato un affondo agli ipermercati: «Noi stiamo rincorrendo la grande distribuzione che ci obbliga a fare i cestini a 70 cent. altrimenti si rifornisce dalla Grecia». Secondo Valenzano questo spinge tutti alla ricerca del prodotto a basso costo che è la rovina dei prezzi. Bisogna -ha detto- lavorare per i produttori e non per la GD, questo significa “fare sistema”, mettersi insieme, organizzarsi.
Vittorio Berardi ha messo a fuoco alcune questioni e dato notizie preoccupanti. «Sono arrivati camion con uva dell’Arabia Saudita e della Turchia senza prezzo, che poi viene venduta per uva pugliese». Sa chi sono i commercianti ma non ha fatto nomi; sarebbe interessante, invece, sapere chi a Rutigliano rovina il mercato quando l’uva d’Italia è ancora tutta appesa sotto i tendoni.
Ha parlato anche delle enormi difficoltà economiche in cui si trovano oggi gli agricoltori: «il 40 % delle terre e degli impianti oggi è nelle mani delle banche e di Equitalia».
Alla fine la minoranza ha proposto un ordine del giorno abbastanza, forse troppo, articolato, con una serie di rivendicazioni rivolte al governo, alla regione alla provincia e al comune di Rutigliano.
Il documento è stato approvato all’unanimità non senza polemiche e la solita bagarre tra presidente del consiglio -Matteo Colamussi- e opposizione. Insomma, per una futile questione di metodo, si è rischiata una divisione e la non approvazione di un documento sostanzialmente condiviso da tutti.
Il documento è stato approvato all’unanimità non senza polemiche e la solita bagarre tra presidente del consiglio -Matteo Colamussi- e opposizione. Insomma, per una futile questione di metodo, si è rischiata una divisione e la non approvazione di un documento sostanzialmente condiviso da tutti.
L'ordine del giorno approvato



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Commenti
Mi dispiace che vieni tirata in mezzo quando si parla di me.
Ti saluto caramente.
scritto da Sophie, 09 ottobre 2009 alle ore 01:31:15
PER TETA
ritengo personalmente che le opinioni espresse da Teta siano un valore aggiunto per questo sito, contrubuiscono all'arricchimento di tematiche con argomenti a me del tutto nuovi.ho letto con dispiacere che intendi andare via dai dibattiti vari e ti esorto a non farlo!! grazie Teta!
INVECE DI PENSARE CON LA TESTA DEGLI ALTRI USA LA TUA! .... vai su "google" scrivi "AGRICOLTURA SOSTENIBILE" .... poi confronta ciò che c'è scritto lì con le tesi che porta avanti teta!
in un suo post ha avuto il coraggio di pubblicare un commento di uno che diceva (per dirla alla rutiglianese) che "FARE LE POMPATURE Fà BENE ALLA SALUTE"!
E' probabile che questo sito sia poco frequentato da produttori d'uva? Visto che al mio invito di confrontarci non ha risposto nessuno."
Apuliatrade ma è normale che non ti abbia risposto nessuno, il produttore di rutigliano difende a spade tratte il proprio prodotto SENZA CONFRONTARSI CON GLI ALTRI PERCHè sa che il suo prodotto è UNICO è NON è PARAGONABILE A QUELLO DEGLI ALTRI SUOI COMPAESANI!!!!
Di conseguenza il prezzo per comprare deve essere superiore rispetto agli altri!?
Ho sentito in questi giorni produttori di uva da tavola che si stavano mangiando le mani, perchè gli era stato proposto di Vendere l'uva a € 0,50 e non hanno CEDUTO; adesso INVECE SONO COSTRETTI A DARLA COME SCARTO A € 0,04 CENTESIMI!!!!
E' vedi quest'anno, quanto produrrà di succhi e vini U'ptatore!!!!!
Chiedo spiegazioni a questo mio dubbio!!?
€ 0,70 meno il 5% o 6% a te agente-produttore-tecnico (che con una telefonata hai guadagnato € 0,04 circa)= € 0,66! Ma deve andare liscio come l'olio la spedizione... mantenere il prezzo concordato in partenza... non subire contestazioni per la qualità, peso mancante, svendite varie, errori negli ordinativi... essere pagati sopratutto e se possibilmente nei tempi giusti. Non so se per € 0,04 di guadagno (da parte del commerciante) mi esporrei a tutti questi rischi commerciali!
E poi questo "rivolgerti altrove"... che significa? A Bologna hai trovato risparmio comprando uva proveniente dalla Puglia a € 0,70? Sarebbe un controsenso pazzesco!
Inerente al rimborso IVA... io so che il prezzo dell'uva che viene venduta al commerciante è comprensiva di IVA (4%)... ne chiedono il rimborso (o la compensazioni con altre imposte da pagare) solo coloro che vengono considerati "esportatori abituali". Il rimborso di tutta l'IVA risultante in bilancio del dare/avere; spetta solo a chi supera il 25% delle cessioni non imponibili per effetto dell'art. 8. Mi confermi questo?
Riguardo le cooperative, OP ecc. dimmi nonostante tutte le agevolazioni del caso riescono a stare meglio sul mercato? Evidentemente il problema non è solo nella non aggregazione tra i coltivatori ma qualcosa di diverso forse molto più grande di quello. Ribadisco il mio terrore alle soglie dell'entrata nella comunità dei paesi del mediterraneo che hanno le stesse nostre colture. Attiviamo subito noi un partenariato con l'Italia capofila così almeno saremo noi a dettare le regole prima che arrivi qualche altro paese a farlo. (io penso....)
mi ero dimenticato di fare un ultima osservazione in merito al 2010 penso che la signora teta si riferisse al mercato di libero scambio euro-meditteraneo....non siamo ancora pronti per questo appuntamento per due semplici ragione 1) concorrenza sleale...prodotti esteri a basso costo invaderanno i nostri territori (il commercio ha come principale regola acquisti a basso costo e vendita al maggior prezzo possibile per sostenere i profitti)
2) si dovrebbero stabilire regole comunitarie comune per l'ingresso di prodotti esteri che potrebbero essere considerate sostenibile se a parità di condizioni e diritti (esempio salari braccianti agricoi)..
Qualora tutto ciò non si verificasse e con l'ingresso della turchia nella comunità europea la produzione uva da tavola è destinata a falire....L'unica opportunità diverebbe che il mercato puglia diventasse base commerciale per i prodotti area meditteraneo..Una grande opportunità per ristrutturare il nostro sistema economico non piu solo ed esclusivamente produttori ma commercianti di uva...Mercato globale da gestire e da determinare le regole di mercato....Questa sarà la rutigliano agricola del futuro nel 2010 inizierà il global change...
ritengo che tu non sia molto esperto di fisco e di imposizione indirette in quanto l'Iva qualora non è dovuta alla fonte non è possibile portarle in detrazione e chiedere il relativo rimborso.....
Si parla di prezzo ma mai si dice che la qualità della nostra uva è stata fortemente deficitaria (un esempio produzione senza noccioli).....
per apuliatrade
Ritengo che sia sensata logica e l'unico modo possibile per uscire dalla crisi creare un marchio comune e piattaforme commerciali nel centro-nord europa...Tali però dovrebbero essere supportate da punti di vendita diretti in sinergia con altre produzioni del mondo agricolo made in italy per ridurre i costi fissi e far percepire la qualità del prodotto su scala industriale in modo diretto...
Tale logica richiede l'intervento delle istituzioni che solo ed esclusivamente lavorando in sinergia e in concomitanza con alcune sigle sindcali specifiche del settore e con tutti coloro che vogliono darne un contributo possono tradurre in realtà un processo che per un semplice agricoltore sarebbe impossibile realizzarsi.
per teta
le cooperative ma ancor di piu le organizzazioni di produttori hanno notevoli vantaggi fiscali (vedere fiscalità Iva-Ires-Irap) e contributi enormi regionali, inoltre hanno maggiore accesso al credito a minor costi, e nella partecipazione a bandi di concorso per finanziamenti comunità europea (vedi ad esempio i piani strutturali 2007-2013) hanno ottime probabilità di ottonere una percentuale elevata a contributo a fondo perduto nel piano d investimenti...
Mi limito solo ad aver fatto alcune considerazioni in realtà sarebbe opportuno valutare tanti altri aspetti che per motivi di tempo non illustrerò
saluti un giovane economista rutiglianese che crede che Rutigliano sia dal punto di vista strutturale e culturale profondamente involuto..
Svelato l'arcano, invito te e alcuni altri (come utente, più che da redattore) a non star lì a fare le pulci, a pignolare su ogni parola, virgola, scritta nei vari commenti (in modo particolare quelli di Teta, visto che è costantemente presa di mira).
L'ho gia detto, non è che sfottere, offendere, "perseguitare", dà più valore alle cose che si scrivono.
Tutti abbiamo delle cose da dire, interessanti o meno, teniamocelo per noi. Tutti si può essere d'accodo o dissentire sui vari commenti, è normale, anzi, è auspicabile (sarebbe una tragedia se la pensassimo tutti alla stessa maniera).
La cosa imporatante è l'aporoccio alla discussione, che deve esser quanto più rispettoso possibile delle opinioni altrui.
E' una questione di civiltà, oltre che di educazione.
carissimo, sono un produttore e tecnico. Ho avuto la possibilità di conoscere persone che vorrebbero comprare uva direttamente dai produttori, riducendo al minimo la filiera. Purtoppo i nostri agricoltori non sono attrezzati, cosi mi son rivolto a qualche esportatore. Dicono che non riescono a vendere con un prezzo in partenza di 0,70 cent per una buona standard. Cosi son stato costretto a rivolgermi altrove. Mi chiedo, ma se stanno pagando l'uva a o,25 cent (IVA COMPRESA) nei campi ed investono 0,35 cent di spese per l'imballaggio (prezzo esagerato per eccesso), o,10 cent di guadagno non gli basta? Inoltre c'è l'Iva che non versano al produttore e che chiedono di rimborso allo stato (4%+4%). Che altro vogliono?? E poi qui, tutti sono contro gl'agricoltori. Aggiustate il tiro, amici miei, chi mangia a 4 bocche sono gl'esportatori.
Ecco perchè non volevo continuare a discutere in questo blog.
Se devo perdere tempo a leggere questo tipo di commenti invece di pensare alla mia famiglia e al mio BELLISSIMO lavoro; almeno deve essere stimolante la lettura!
Parlate di cose interessanti invece di continuare a offendere la mia categoria solo per il gusto di scrivere qualcosa.
P.S. Grazie Sophie e grazie Apuliatrade per la vostra solidarietà. Quello che avete scritto mi riempie di orgoglio.