"Il nostro obiettivo è creare un una sinergia virtuosa tra produttori, commercianti e consumatori, con il coinvolgimento dei comuni interessati, affinché si possa concretamente promuovere sui mercati nazionali ed internazionali il consumo della nostra uva che è di qualità eccellente, ma che spesso deve fare i conti con quella prodotta in altre nazioni, immessa nei mercati a prezzi concorrenziali, ma che non garantisce gli stessi standard nutrizionali e qualitativi".
Ha le idee chiare il vice Sindaco nonchè Assessore all'Agricoltura Pasquale Redavid circa il taglio della prossima Sagra dell'uva in programma dal 18 al 20 Settembre 2009.
"Festeggiamo, ma allo stesso tempo riflettiamo sull’importanza di produrre e commercializzare un prodotto di qualità".
Qualità, non fa altro che ripetermelo in conversazione nel suo ufficio e capisco subito che le intenzioni della relazione dal titolo “La percezione della qualità dell’uva da tavola nel consumatore finale” sono serie quanto chiare. Focus scritto in maiuscolo sulla brochure vuole ribadire l'esigenza di puntualizzare, approfondire e analizzare il tema della qualità per ottenere una diffusa consapevolezza del nostro prodotto.
Ecco perché oltre alla consueta quanto attesa gara del "Grappolo gigante" grande risalto quest’anno sarà dato al concorso "Qualità".
La cittadinanza tutta è invitata all'iniziativa che si terrà sabato 19 settembre presso l'aula consiliare alle ore 18, ospiti Vittorio Filì e Carmelo Sigliuzzo della Check Fruit di Bologna, organismo leader in Italia nel settore della certificazione e ispezione nel comparto agroalimentare, e Donato Antonacci dell’Unità di ricerca per l'uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo di Turi. Saranno anche illustrate a produttori e consumatori indicazioni utili sulle proprietà nutrizionali dei vari tipi di uva.

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Commenti
Si potra' andare retroattivi al gennaio 2008 nella presa in considerazione delle spese sostenute per gli investimenti già attuati e pagati con spese tracciabili anche se il bando non è ancora uscito? Mi aveva detto che era una delle novità...
Grazie
NOVITA' DI QUEST'ANNO: LA PRESENTAZIONE DELLE PRATICHE E' A SPORTELLO APERTO E NON HA SCADENZA, SINO AD ESAURIMENTO FONDI.
QUALCHE INDICAZIONE: PRIMA DI TUTTO SARA' PUBBLICATO IL BANDO RELATIVO AI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER GIOVANI AGRICOLTORI, CHE SI VOGLIONO IMPEGNARE NELLA COLTIVAZIONE DEI TERRENI. POI SARA' PUBBLICATO IL BANDO PER I CONTRIBUTI AL 50% A FONDO PERDUTO PER CHI INTENDE APPORTARE MIGLIORIE ALLE PROPRIE AZIENDE O REALIZZARNE DELLE NUOVE.
E' POSSIBILE REALIZZARE NUOVI VIGNETI SOLO SE SI UTILIZZANO VARIETA' APIRENE AUTORIZZATE ED ISCRITTE NEL CATALOGO NAZIONALE DELLE VARIETA', IN PUGLIA. SE AVETE INTENZIONE DI METTERE ALTRA VARIETA' "ITALIA", "RED GLOBE", O ALTRO CHE NON SIA APIRENA, DATEVI ALL'IPPICA.
UN SUGGERIMENTO: SE QUALCUNO HA INTENZIONE DI SERVIRSI DI QUESTI CONTRIBUTI VI AVVERTO CHE NON SI GUADAGNA O SI SPECULA NULLA. NON SONO SOLDI DATI A PIOGGIA ED I BANDI E L'ITER CONSEGUENTE E' CONTROLLATISSIMO E SEVERISSIMO. SERVITEVI DI QUESTI BANDI SOLO SE EFFETTIVAMENTE DOVETE FARE UN'INVESTIMENTO. TUTTO VIENE FATTURATO E L'IVA E' INTERAMENTE A CARICO VOSTRO (APRITE ORECCHIE, AGRICOLTORI ABITUATI A COMPRARE SENZA FATTURA PERCHE NON SCARICATE IVA).
PROSSIMI GIORNI SI PARTE. -5
Dei PRS da te citati ho avuto modo di leggerne la bozza... qualcosa di buono c'è ed infatti li sto aspettando da un anno e mezzo nella speranza di beneficiare di qualcosa, ma questi tardano ad uscire e io devo andare avanti nella vita lavorativa...
Usciranno quando sarà inutile utilizzarli perchè tutti saremo... altrove!
L'uva si vende e come... nessuno rimane con l'uva in cella (io mai sentito di grandi quantitativi invenduti) Chi piu' chi meno ci fa' un bel Natale. Con la Red Globe poi...
Quest'anno è probabile di no; ma se continuano i temporali, le nebbie ecc. è probabile che ci penserà la natura a selezionare e diminuire le produzioni e forse qualche prezzo si potrebbe alzare.
Ma la comunità, nei PRS, finanza i nuovi impianti di uve da vino e uve senza semi o mi sto sbagliando? ...Innovazione varietale, innovazione tecnologica, razionalizzazione irrigua.
Altro che limitare.
La soluzione stà solo nell'onestà e nella correttezza di tutti. Bisogna controllare la filiera e cercare di accorciarla, bisogna controllare le produzioni, specie quelle importate e c'è bisogno che le uve che presentano problemi non siano avviate alla commercializzazione ma ritirate dietro pagamento di una indennità. Avete mai visto una bottiglia di succo d'uva?? Chissà quanta di quell'uva da tavola, avviata alla trasformazione in mosti per succhi, diventa vino. Chi deve fare i controlli è il primo che dev'esser controllato. A buon intenditor, poche parole...
Magari! Quante problematiche in una si risolverebbero.
Siamo soli, persino il ministro Zaia si sta battendo a che l'uva da tavola non diventi vino (dice che è per proteggere quell'altro comparto)! Pero' almeno in maniera trasitoria per ovviare a questa emergenza e per avere un può più di consensi... qualche strappo lo può dare.
Tolga i contributi agricoli previdenziali per il 2009 ad esempio...
Un aiuto immediato insomma... e non le solite promesse che poi sono difficili da mantenere. Questa volta gli agricoltori credo non faranno sconti di pena a nessun politico (anche locale) se non fanno vedere immediatamente soluzioni per il comparto.
E' qui la chiave di volta dell'agricoltura, anche quella di Rutigliano: passare gradatamente dall'agricoltura alimentare a quella energetica fino a riequilibrare la quantità di prodotto agricolo alimentare sul mercato (quello dell'uva oggi altamente inflazionato).
se la Comunità Economica finalmente acconsentisse la vinificazione dell'uva da tavola (adesso solo succhi... o almeno così si dichiara)allora sì che si avrebbero prezzi alle stelle. Infatti negl'anni d'oro della nostra uva, era proprio un'alternativa abbastanza valida per chi non era riuscito a produrre un buon prodotto portarla allo scarto.
Io credo che uno dei motivi che tengono i prezzi alla pinanta scandalosamente bassi è il fatto che manca l'alternativa alla filiera della commercializzazione (produttore-mediatore-commerciante-grande distribuzione o mercato in genere).
Qui a Rutigliano da un lato ci sono i prezzi che fa il mediatore-commerciante, da l'altro ci sono i 5-7 centesimi al chilo del "Potatore". Non c'è via di scampo, e i produtori vendono l'uva buona anche a 25-30 e, quando succede il miracolo, 50 centesimi.
Faccio una ipotesi (neanche tanto peregrina se sviluppata nelle sedi competenti): mettiamo che alla cantina (nel nostro caso al "Potatore")l'uva la comprano a 30 centesimi, i commercianti non potrebbero andare al di sotto di quella cifra nell'acquisto dell'uva alla pianta. E se, con l'aiuto della regione attraverso i fondi comunitari, il prezzo alla cantina salissero fina a 50 centesimi, allora i colivatori avrebbero risolto i problemi.
Che poi si spedisca sui mercati uva non pronta, con acinino, con presenza di inizio marciumi (cerchietto o lenticchia) questa è un' altra storia di cui non si puo' dare colpa a nessuno. Meglio che portarla dalla vinificazione... ma il raccolto si deve salvare. Ovviamente la qualità superiore NON teme mai di rimanere invenduta ma solo di subire un rallentamento delle vendite dovuto alla necessità di smaltire "le porcherie".
Per me gli Hobbysti della viticoltura possono pure rimanere perchè non sono loro personalmente che poi stanno nei campi... si affidano sempre alla manovalanza agricola esperta e quindi il cerchio è sempre lo stesso. Se vogliono investire o buttare i loro soldi...