
Il progetto di fattibilità è pronto. E’ al vaglio delle autorità provinciali. Pasquale Redavid, in attesa dell'incontro pubblico che la redazione sta pensando di organizzare, svela alcuni dettagli sul progetto del nuovo centro di raccolta teli, una piattaforma su suolo pubblico in campagna, dove gli agricoltori potranno depositare il rifiuto. Costo dell’operazione, il cui progetto risale al settembre scorso, è di 400 mila euro, “senza scomodare un solo centesimo dalle casse comunali” - precisa l’assessore all’agricoltura.
“Lo dico, devo ringraziare in modo particolare Gianni Nicastro per aver sollevato la problematica dei teli. E’ giusto che se ne parli, non perché ci sia disinformazione da parte degli agricoltori, perché al contrario loro sono molto informati. Il punto è che l’agricoltore vuole risparmiare perché ci sono dei teli, cosiddetti retinati, che hanno dei costi alti di smaltimento. Parliamo di circa 300 euro ad ettaro che in fondo non sono tanti. Però l’informazione è informazione. E’ giusto che Nicastro abbia parlato con il Polieco - prosegue Redavid - e che il consorzio, pur non concedendo finanziamenti, trova situazioni e soluzioni. Tuttavia, il Polieco trova soluzioni gratuite solo per il telo normale, quello in polietilene, non di certo per quello retinato. E poi ci sono diversi fattori da considerare, che il Polieco non conosce. Tant’è vero che la dottoressa Salvestrini appunto, è scesa dalle nuvole. Le sembra strano il fenomeno. Dice di non capire perché abbandonano questo rifiuto.”.
Scusi, ma allora dov’è il problema? Cos'altro c'è da capire?
“Il problema serio non è tanto di chi lo smaltisce. Bisogna considerare tutta una serie di attività legate al rifiuto speciale. Intanto, c’è bisogno di ditte autorizzate per il trasporto. E poi, i teli spesso sono sporchi. I contadini spruzzano veleni e quindi il telo deve essere smaltito in un certo modo. Inoltre, per lo smaltimento le ditte chiedono la fattura d’acquisto che molti agricoltori non hanno. Il problema è più complesso di quanto lo si possa risolvere per telefono, avendo un interlocutore dall’altra parte che giustamente ha trovato strana questa problematica. Allora, se facessi una telefonata e dicessi che ho del polietilene certamente verrebbero, ma se ci metto pure il fatto che lo devono lavare perché è sporco, oppure che è retinato... beh le cose a quel punto cambiano. L’intervista al Polieco non può essere presa così com’è. In ogni caso, in attesa di soluzioni, l’assessorato deve invitare gli agricoltori a smaltire i teli attraverso le società che si occupano di questo lavoro, per evitare che vengano bruciati e abbandonati procurando grossissimi danni all’ambiente e, tra l’altro, per pochissime centinaia di euro di spesa. Il telo normale se lo portano via quasi gratis, per il retinato (telo in plastica con rete di spaghi) chiedono al massimo 300 euro ad ettaro, poiché lo smaltimento richiede un processo di separazione. Come si può devastare l’ambiente per 300 euro?”.
Lei dice di aver individuato la soluzione in un progetto di piattaforma. Di che si tratta?
“Già da settembre scorso avevo individuato una mezza soluzione. Non può che essere quella di una piattaforma di raccolta come, tra l’altro, suggeriva nell’intervista la dottoressa del Polieco. Pensa che a me venne questa idea senza neanche chiedere al Polieco! Pensai così di creare una piattaforma di raccolta cercando dei finanziamenti. Da allora a oggi abbiamo pensato di sviluppare un progetto di fattibilità. Nella prima fase abbiamo individuato un’area con determinati presupposti e requisiti. Abbiamo partecipato il progetto con dei comuni limitrofi per eventualmente suddividerne le spese. Individuata l’area, che è estesa e di proprietà comunale, lontana dal centro abitato, abbiamo poi intercettato un finanziamento di 400 mila euro senza scomodare le casse comunali. Oggi mancano solo le autorizzazioni provinciali. Abbiamo già interpellato la Provincia per verificare la fattibilità dell’intervento. Se queste autorizzazioni arriveranno, a breve avremo a disposizione il centro di raccolta con tutti i crismi legati alla sicurezza, perché depositare tutti quei quintali di teli, stoccarli, non è uno scherzo. L’area deve essere protetta e fuori pericolo incendi."
"Si tratta in ogni caso, di una piattaforma di raccolta, di stoccaggio momentaneo. Gli agricoltori potranno depositare lì i teli. Tutto questo favorirà la riduzione o addirittura l’azzeramento dei costi di smaltimento. Non escludiamo l’utilizzo di un mezzo che possa raccogliere i rifiuti e trasportarli verso il centro di raccolta. Per questo progetto ho ricevuto l’ok anche dalle associazioni di categoria che coinvolgeremo successivamente.”.
E dell’utilizzo di fitofarmaci? Anche questo è un problema per Rutigliano e per la salute.
“Per quanto riguarda l’agricoltura ci sono progetti imminenti. A proposito dei fitofarmaci, abbiamo proposto dei corsi gratuiti per il conseguimento del patentino sanitario per l’uso di fitofarmaci che viene solitamente rilasciato dall’Asl dopo cinque giorni di formazione. A breve avremo una risposta. Al momento i corsi sono destinati a coloro che già negli anni passati hanno depositato istanza di partecipazione. Ci sono parecchi arretrati e domande in sospeso. Lavoreremo per istituire altri corsi e soddisfare le nuove richieste di iscrizione. Per il resto, stiamo provvedendo a stipulare una convenzione con il consorzio di difesa provinciale per la taratura degli ugelli. Si sta ancora lavorando per limitare i danni prodotti dalla crisi che ha colpito l’uva da tavola, per promuovere la qualità del nostro prodotto all’estero”.
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Commenti
Mi pare che dal dibattito aperto sul tema dei teli, fitofarmaci ed attenzione all'ambiente, si sia giunti ad un eccellente risultato.
Si è "dichiarato" che anche a Rutigliano esiste una società civile - composta anche da agricoltori corretti - aperta ai problemi ambientali ed attenta agli effetti del degrado prodotto da alcuni "beceri".
E ulteriore fatto positivo - merito nostro e di Rutiglianoweb - è stato che una "sonnecchiosa" Amministrazione Locale, tutto d'un tratto si è accorta dell'esistenza di un problema che ... non conosceva ...e ha deciso di indire una conferenza di servizi sul tema.
Mi auguro che quando, poi, deciderà di aprire ad un incontro con la cittadinanza, quest'incontro non avvenga negli angusti spazi della Sala Consiliare!
Per di più ti dico che mio padre è stato agricoltore fino al 2001, so cosa vuol dire il mondo agricolo, ho parenti che fanno gli agricoltori, i loro lamenti li conosco benissimo, nel vostro settore c'è un problema di fondo che va avanti oramai dai tempi della pietra, non siete una categoria compatta, siete disnformati (lo si capisce bene dai tanti post che lasciate in questo sito), con chiunque degli agricoltori parli viene sempre fuori che l'uva sua è la migliore e quella del confinante non vale nulla, si guarda ancora dentro il proprio podere e la colpa dei prezzi bassi e solo della crisi, invece alla fine non è solo così, il discorso è lungo da fare su questo argomento e molto articolato. Certo non è bello vedere che ci sono grandi commercianti d'uva che ancora oggi ingrandiscono le loro aziende impiantando nuovi ettari, hanno finaziamenti a fondo perduto ecc. mentre i piccoli e medi agricoltori fanno fatica a stare sul mercato e ad accedere al credito bancario, e dopo tanto lavoro si vedono pagare il prodotto a 30 centesemi. questo modo di fare agricoltura in maniera individuale in questi anni, non ha permesso di far nascere le cooperative con lo scopo di riunire piccoli e medi agricoltori, adesso la crisi forse avrebbe avuto un altra faccia.
Una volta in un commento hai menzionato gli agricoltori della Valtellina, che producono le mele. beh! quelle cooperative le conosco benissimo perchè ci sono stato negli anni '90, già allora avevano raggiunto un organizzazione per la produzione e commercializzazione che qui te la puoi solo sognare. hai per caso sentito parlare dei produttori di mele di quella zone che sono scontenti e che sentono in maniera forte la crisi?? Fare le cooperative non hanno più senso adesso, perchè il mercato dell'uva è nelle mani dei grandi commercianti i quali si spartiscono a dovere tutti i canali della grande distribuzione, pertanto le coopertive qui andavano fatte a metà degli anni '80.
Una proposta: visto che sei convito che si guadagni dippiù per le ragioni che hai citato; perchè non facciamo cambio? Io faccio il tuo lavoro e tu il mio. Tra un anno sarà probabile che io mi sarò innamorata pazzamente del tuo ma tu del mio ne sarai altrettanto attratto?
Ma guadagni sicuramente più di me.
Commenta un medico (specialista nella sua materia)e per la miseria non possiamo permetterci di replicare perchè è dio in terra per la medicina.. lui non può sbagliare....commentiamo noi "esperti in materia" (non voglio dire per studi fatti altrimenti immagino i commenti di quelli che a scuola ci vanno sul serio) e apriti cielo! Non è così... Si ascolta, si commenta, ci si confronta. Offese: tenetevele per voi che già ne subiamo abbastanza durante la vita quotidiana. Non si viene in questo ambito per scaricare le proprie ansie... anzi...
Qui si è permessa di dire che faccio terrorismo e quindi sarei un terrorista.
A mio parere i terroristi son ben altra cosa.
Io ho solo dato una corretta interpretazione delle leggi vigenti ed ho consigliato a tutti gl'agricoltori di iscriversi al sitri e di smaltire i contenitori esausti di fitofarmaci come rifiuti speciali pericolosi, attraverso ditte specializzate.
Ho anche dato una soluzione valida, senza far nome della ditta, a cui rivolgersi. Io sono cliente da anni, di questa ditta, e quello che vi ho scritto è il prezzo che pago per smaltire i miei rifiuti speciali pericolosi come la legge prevede e non trovando sotterfugi per declassarli a rifiuti speciali non pericolosi. Anche a me è costato 120 euro l'iscrizione al sitri ma per ora non si può far altro, che iscriversi.
Quando entrerà a regime, questo nuovo sistema, si troveranno i punti critici e si vedrà di trovare soluzioni.
State aspettando che intervengano le associazioni di categoria??
Aspettate sempre. Associazioni e patronati non aspettavano altro. Un'altra fonte di guadagno. Infatti, il vero costo del sistri è la sua gestione. Il povero contadino non sà usare i sistemi informatici e quindi saranno delegati i patronati ed i CAA.
Ho saputo che, a Noicattaro, alcuni commercialisti hanno recapitato lettere ai propri clienti dove informavano sulle scadenze del sistri e chiedevano 50 euro per iscrivere le aziende. Questo è terrorismo.
anche tu hai offeso dicendoci di cambiare Nazione.
Citazione: Teta:
Citazione: Ci siamo riletti tutti commenti di questo forum e in nessuno abbiamo riscontrato offese alla categoria degli agricoltori. Anzi, qui anche chi altrove è intervenuto in modo molto polemico nei confronti degli agricoltori, ha usato un linguaggio e un approccio diverso, più comprensivo.
Davvero non vediamo dove Agricoltore possa essersi sentito offeso qui e dove la redazione si sia "resa complice" di offese o polemiche.
Abbiamo sempre cercato di moderare, abbiamo non pubblicato commenti ritenuti impubblicabili, interveniamo "moderando" commenti che vanno "bonificati" (eliminiamo cioè solo le offese e lasciamo quello che di buono c'è), voi questo non lo sapete, ma è un lavoro che la redazione fa tutti i giorni.
Qui tolleriamo la polemica (entro certi limiti), l'ironia e finanche il sarcasmo (molto usato da "Agricoltore" nei confronti di chi la pensa diversamente in questo forum e altrove).
Non tolleriamo l'offesa, la diffamazione, la "persecuzione", il dileggio e cose simili.
Basta con questo dare addosso agli agricoltori. Anche la Redazione si sta rendendo complice di questo andazzo... Ormai non inteviene più quando ci sono delle offese pesanti oppure più semplicemente per mettere "un punto e a capo" alle discussioni. Piace che il dialogo si infiammi per ovvie ragioni!
Caro agricoltore, fai parte della minoranza di coloro che rispettano le regole, lo si evice da quello che scrivi, sono sicuro che questa tua preparazione è dovuta solo ad un tuo continuo informarsi, non di certo perchè sono le associazioni di categoria a farlo con te e con il resto degli agricoltori.
Forza ragazzi!!! qui c'è tanta gente che vuole cambiare in meglio questo paese, diamoci da fare perchè il lavoro è tanto, di certo l'amministrazione di questo comune non ci aiuta, anzi rema contro, sfruttiamo questa grande opportunità che Rutiglianoweb ci mette a disposizione per entrare nelle case della gente in tempo reale, quello che documentiamo con i nostri commenti, con le nostre foto e video, di certo non potranno che far riflettere e sensibilizzare la gente che davvero ci tiene alla propria città.
Ora basta. Prego la redazione di vigilare su quanto ognuno di noi scrive.
Accetto la polemica, lo sfottò ed i pareri personali di altri.
Ma la prossima volta che qualcuno si permette di offendere sarà denunciato, insieme alla redazione.
La redazione ha il dovere di vigilare su quanto viene scritto nei post; altriemnti si rende partecipe e complice.
... ma effettivamente gli Amministratori di questa cittadina non paiono molto interessati ad approfondire la questione nè allargare il dibattito.
.... devo dire che l'argomento non porta voti, ma anzi... e, quindi, per loro è forse più conveniente assumere posizioni di "basso profilo" o non assumerle affatto.
Dal dibattito abbiamo potuto osservare, con soddisfazione, che in questo paese non ci sono solo agricoltori "beceri"... ma i voti di quest'ultimi sono così determinanti?
Rutiglianoweb è la "voce del Paese" quella che la maggior parte delle volte rimane inascoltata quella a cui non vien data la giusta rilevanza e l'opportunità per potersi esprimere in altri contesti......la nostra Rutigliano è ricca di potenzialità e i cittadini che la abitano hanno voglia di imparare conoscere capire.... c'è l'agricoltura ci sono le imprese, i maestri d'arte, i giovani volenterosi pronti a cambiare le sorti e dare una svolta al paese, lo si evince da tutti i commenti che scriviamo....Peccato che non ci accoragiamo di tutto questo e cosa più grave non se ne accorge chi ci GOVERNA .....La crisi economica è vero ha determinato la caduta di tante certezze e sicurezze ma questo non dev' essere motivo di scoraggiamento o di lamento dobbiamo cercare tutti insieme di trovare soluzioni affinchè Rutigliano reagisca nel migliore dei modi....L'amministazione dovrebbe essere in primis a tutelare il proprio "paese" e il "cittadino" è un IMPEGNO e DOVERE preso dal momento in cui li abbiamo scelti..... è difficile lo sappiamo ma se ci guardiamo dentro attorno fuori e capiamo gli errori commessi credo che ripartire sarà un pò più semplice.....nel mio piccolo cercherò, rispettando quelle che sono le opinioni altrui, di dire sempre la mia con la speranza che possa servire a migliorare e migliorarsi....grazie e saluti a tutti
Possiamo dire che a Rutigliano non si era mai discusso così a fondo di queste cose, grazie al contibuto di "Agricoltore", "agricoltore donna", "dolores", "Teta", "antonio fortunato" e altri lettori.
Noi vorremmo continuare ad ospitare questo dibattito che fino ad ora si è svolto in modo civile e nel rispetto delle posizioni di ognuno (al di là di qualche, naturale, accento polemico).
I contenitori esausti di fitofarmaci non si possono bonificare, come tu indichi, facendo i gargarismi con tantum verde per tre volte.
Se permetti, il tuo è terrorismo e non il mio.
Io non avrei terreno?? Pensa quel che vuoi. Volevi riscontri oggettivi?? Io ti ho fornito quello che cercavi.
Ti avviso, questa è l'ultima volta che ricevo offese da te, gratuitamente.