Celebrato come il protettore degli animali - tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un piccolo porcellino - Sant’Antonio Abate è ricordato con il tradizionale rito della benedizione degli animali, in diversi paesi in tutta Italia.
Anche quest’anno il Comune di Rutigliano ha rinnovato l’appuntamento, richiamando l’attenzione di paesani e non, accorsi in occasione dell’evento con curiosità, dedizione e viva partecipazione. Non solo rutiglianesi quindi, ma anche nojani, conversanesi, barlettani e gente proveniente anche da altre regioni, per festeggiare il Santo e per far sì ch’egli potesse benedire i loro piccoli amici.
Sono già quindici anni che, in data 17 Gennaio, giorno in cui ricorre la festa del Santo, a Rutigliano si celebra l’Abate, attraverso un rito - la benedizione degli animali - capace di unire al contempo fede e tradizione.
L’evento, organizzato dall’Assessorato Comunale alla Cultura e al Turismo e dal distaccamento locale delle Guardie Ecozoofile dell’A.N.P.A.N.A. - l’Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente - è giunto quindi alla sua XV edizione.
Nonostante un lieve ritardo negli orari d’avvio del corteo e della celebrazione, ed un vento fastidioso e fresco, la gente non ha rinunciato ad assistervi, anzi, aspettava con ansia l’arrivo dei carretti trainati dai cavalli e portatori della statua del Santo. Ci si riuniva, dinanzi al piazzale della Chiesa di S. Domenico, in numero sempre maggiore, il tutto con lieta gioia degli amici animali che si avvicinavano, si riconoscevano, giocavano, o semplicemente cinguettavano, passeggiavano o boccheggiavano. Sì, perché erano tanti gli amichetti presenti.
A farla da padrone essenzialmente i cani, di tutte le dimensioni, razze e colori, ma anche qualche gatto, tartarughe, pesciolini, uccellini e anche peluche, a forma di animali ovviamente, in braccio a molti bambini.
Un pomeriggio di festa, quindi, per bimbi curiosi, divertiti e stupiti, ma anche per i piccoli animali da compagnia, i quali difficilmente hanno occasione - in altri giorni o momenti dell’anno - d’incontrare i loro simili in così grande numero e varietà.
Dopo il raduno dei carretti in Via Madre Pia della Croce alle ore 15.30, e dopo aver percorso Via S. Francesco d’Assisi, Via Poerio e Via Fiume, essi sono giunti dinanzi al sagrato della Chiesa di San Domenico alle 16.10 circa, anticipati da una piccola banda.
Dopo qualche minuto l’avvio della cerimonia officiata dal parroco don Pasquale Pirulli; cerimonia della durata totale di una ventina di minuti.
La tradizione di benedire gli animali, in passato in particolare i maiali, pare essere nata addirittura nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all’ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant’Antonio, per ricavarne cibo per i malati, balsami per le piaghe ma anche sostentamento economico.
Al termine del rito, tutti tra stand e bancarelle per ammirare i famosi fischietti in terracotta rutiglianesi.
Qui tutte le foto.
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