La candidatura a sindaco di Nicola Giampaolo non è ancora ufficiale, ma nella sua casa-santuario ci sono già liste semi-compilate, con nomi di candidati pronti alla “crociata” anti Romagno e anti-opposizione inciuciona e connivente. Il metodo che ci illustra il dott. Giampaolo, adottato per la compilazione delle liste, è quello del “partenariato elettorale diffuso”: candidati di tutte le estrazioni sociali. “Con la società civile – promette Giampaolo – vogliamo riprendere in mano il municipio di Rutigliano, che da 20 anni vive una politica amministrativa allo sfascio”.
L’elenco del “malgoverno” di questa amministrazione è spietato. Lo definiremo così: Les cahiers de doléances di Nicola Giampaolo:
- 1)Rutigliano Non è più culturalmente attiva come una volta (basti pensare alla caduta violenta della fiera del fischietto);
- 2)Perde tranquillità sotto il profilo dell’ordine pubblico (aumento criminalità);
- 3)Non sono salvaguardati i doveri verso il diritto allo studio;
- 4)Priva di arredo urbano;
- 5)Abbandono del verde pubblico;
- 6)Uffici comunali in disagio organizzativo (Il sindaco probabilmente si alza alle 12 e va al comune alle ore 13);
- 7)Lacune nei servizi sociali;
- 8)Assessori incompetenti che non conoscono la grammatica politica e la funziona pubblica di un ente;
- 9)Poca attenzione nei confronti delle Istituzioni presenti a Rutigliano: dall’ospedale al tribunale, dall’ufficio del lavoro alle scuole superiori, fino agli enti di compartecipazione con la provincia di Bari e la regione di Bari (Istituto “Messeni Localzo” e Monte dei Poveri “ASP” di Rutigliano);
- 10)Gestione privatistica e favoritistica del Gal, dove secondo me – sostiene Giampaolo – ci sono posizioni e gestioni anomale (poco trasparenti).
La denuncia di Giampaolo. “Da 5 anni a questa – sostiene con fermezza Nicola Giampaolo – parte del paese ha perso quella leadership di comune vigoroso, attivo, entusiasta che lo contraddistingueva da tutto il comprensorio del Sud Est Barese. Tutto questo lo si deve a politici locali che amministrano senza rifarsi ai valori indiscutibili della dignità umana e anche cristiana. Il Comune di Rutigliano è gestito da gente e da consiglieri comunali di maggioranza, e molti anche di opposizione, che fanno politica nell’interesse personale e familiare. Lo si evince da chi vota o sostiene la maggioranza; solo se gli viene garantito il posto di lavoro a un figlio, a una moglie o a un nipote per mezzo di aziende e società locali, o appaltatori del municipio. In questo modo il benessere soddisfa solo esclusivamente alcune determinate famiglie, dimenticandosi delle esigenze e delle sofferenze che l’80% di Rutigliano è costretta a subire.
Una Città cresce e sta bene solo ed esclusivamente se il benessere e l’economia vengano spalmati, per mezzo di una politica sociale ed economica, su tutto il tessuto sociale della Città. Tutto questo è contradditorio ad ogni ideologia che si rifà alla politica culturale della sinistra, della destra e per quanto mi riguarda, a quella cattolica, cui io mi rivedo maggiormente e pienamente nel pensiero culturale di Papa Paolo VI che, come enciclica “Populorum progressio”, ci fa capire e c’insegna che la Politica è e deve essere la più alta forma di carità.”
“Le mie liste – annuncia Giampaolo dalle colonne de La Voce del Paese – saranno composte da uomini e donne di questo comune, in gran parte giovani, lontani dalla realtà grillina e forcaiola. Ho registrato uno straordinario entusiasmo; la gente non chiede posti di lavoro, ha bisogno di conforto, protezione, vuole un sindaco che non abbia paura di fare il sindaco, che sappia fare il sindaco, che sia di garanzia per ogni cittadino. Tutte qualità che Romagno, in questi 5 anni non ha mai dimostrato di avere. Sicuramente anche per la nostra Rutigliano ci sarà una nuova primavera. Aldo Moro asseriva che questo paese non si salverà se non nascerà un nuovo senso del dovere. E penso che Romagno sia stato un sindaco incapace; questo è un sentimento popolare. Basta farsi un giro per Rutigliano e ne avrete conferma”.
“Di questo Consiglio Comunale – conclude Giampaolo – si salvano 2, al massimo 3 consiglieri. Poi ci sono quei consiglieri dell’opposizione che nulla fanno col loro complice silenzio-assenso, quindi parte integrante della maggioranza. Vedrete quanti parenti di questi candidati si ritroveranno in liste di maggioranza. Io dico basta ai consiglieri comunali e assessori di mestiere”.
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Commenti
Il consiglio, vale anche per la redazione, naturalmente!
o fatto..si dice ho fatto..l'italiano grazie .. per favore..forza nicola!
Sputare veleno gratuitamente , giudicare con cattiveria , non allevia il tuo esuberante senso di inferiorità ..... Chi di invidia vive di invidia crepa!
Il tuo odio verso gli altri non allevierà tuo senso di inferiorità .......chi di invidia vive di invidia crepa.
Ottimo commento sono pienamente daccordo con il tuo pensiero.
Alla larga da personaggi come Nicola Giampaolo, Oronzo Valentini, Enzo DeGregorio o Nuccio Altieri.
E chi più ne ha più ne metta...