Inchiesta di Gianluca Giugno pubblicata su "La Voce del Paese - edizione Rutigliano" (network di ben 10 comuni), nelle edicole da sabato 21 marzo.
Arriva il circo ma… non scherziamo!
Il campo su cui si è posizionato il circo è avvelenato? Ecco l’indagine
L’arrivo del circo a Rutigliano, come per altri Comuni, ha sempre un qualcosa di emozionante e gioioso. Molti perdono il disincanto verso una forma d’arte antica come quella dell’attività circense ma si può facilmente ricadere nell’illusione fanciullesca nel rivedere leoni, tigri, fiere, contorsionisti ed acrobati.
Il tendone del circo, almeno quello, non appare per magia. Non si ritrova magicamente in un paese come per l’incanto di un prestigiatore.
Gli artisti itineranti, a Rutigliano dal 19 al 22 marzo, si sono stabiliti su di un suolo privato in via Dante, alle spalle del centro commerciale vicino.
Alcuni residenti della zona interessata hanno denunciato ai nostri collaboratori la presenza di un cartello presente sulla proprietà in questione. ‘Zona Avvelenata’. Questo recita il cartello segnalato dai cittadini e che, misteriosamente, all’arrivo del tendone è stato divelto ed occultato (seppur ancora ben visibile).
I nostri collaboratori si sono allora recati presso le autorità competenti.
Secondo la spiegazione fornita dall’Ufficio Attività Produttive del Comune di Rutigliano, la prassi secondo la quale un gruppo circense possa insediarsi nell’area urbana richiede numerosi permessi e controlli. Ogni comune dovrebbe indicare un’area predisposta per le attività itineranti come appunto circhi, come in questo caso, o anche semplicemente bancarelle o giostre durante le feste patronali. Rutigliano non dispone, oggi, di una zona assegnata a questo unico scopo, per cui il responsabile del tendone circense, insieme al proprietario del lotto di terra in questione si sono privatamente accordati sull’affitto della zona, presentando tutta la documentazione richiesta presso l’ufficio predisposto. Le pratiche, complete in ogni parte sono state allora redatte e sottoposte all’attenzione del Sindaco che ha apposto la propria firma e il beneplacito del Comune.
Le documentazioni necessarie sono state elencate puntualmente e complete in ogni loro parte. Tra le documentazioni necessarie vengono elencati rapporti sulla viabilità del traffico, approvazioni dei periti tra cui anche un referto veterinario per via della presenza di animali. Nessuna risposta, però, per quanto concerne eventuali analisi del suolo o delle piantagioni spontanee sulle quali si erige il tendone. Dopo una chiacchierata con i funzionari pubblici emerge che quella dei lavoratori girovaghi è ritenuta dall’amministrazione una “categoria protetta”, quindi agevolata da incentivi e da speciali permessi ed eccezioni.
Soddisfatto il bisogno di conoscenza burocratica alla base della permanenza degli artisti, i nostri collaboratori si sono recati presso la caserma della Polizia Municipale in cerca di ulteriori risposte.
Alla richiesta di spiegazioni, cercando un fondamento alle lamentele dei cittadini si viene a conoscenza di una precedente denuncia da parte dei cittadini. Il proprietario dello spazio verde sarebbe stato colto in flagrante durante un qualche tipo di trattamento chimico, probabilmente diserbante. A seguito di questa segnalazione il corpo della Polizia Municipale unitamente ad operatori dell’ASL sono intervenuti per redigere tutti i consequenziali. Questa indagine è stata condotta la scorsa domenica 15 marzo 2015. Gli agenti della Polizia Municipale si è detta ignara della presenza del cartello che ha scatenato la curiosità dei cittadini, invitando i nostri collaboratori a formulare una segnalazione scritta allegando a questa le foto in nostro possesso che qui di seguito pubblichiamo.
Con troppa poca chiarezza, in ogni caso, è stata trattata questa faccenda da parte delle istituzioni. Si può sperare che gli agenti chimici utilizzati possano oggi essere inefficaci e non dannosi. Oppure si può sperare che il cartello apposto in quel campo sia servito solo a scoraggiare curiosi ed avventurieri. O si può solo sperare che questo caso non sia solo un trucco di prestidigitazione, dietro il quale si sono nascosti illeciti accordi.
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piantare le innumerevoli verdure che quasi quotidianamente noi mangiamo il produttore tratta il terreno con i diserbanti per evitare il germogliamento delle erbe infestanti, a questa prassi nessuno ci fa caso?.