Articolo pubblicato su “La Voce del Paese” in edicola la settimana scorsa
Richiesto anche un consiglio comunale sulla piscina comunale
Il parco urbano, nuovo di zecca, ma già “mezzo sfasciato” e per questo poco agibile e sicuro. È quanto si deduce dall’interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione (ad eccezione di Giampaolo) che porta alla luce diverse problematiche portate all’attenzione da segnalazioni dirette dei cittadini. Dalla cifra stratosferica di 700mila euro per la sua realizzazione, alla recentissima inaugurazione dello scorso 23 maggio (qualcuno ci ha ricamato su, vedendo in questa data a ridosso delle regionali l’ennesima propaganda elettorale) ci si interroga e si interroga il Sindaco sull’ “inadeguatezza e sulla pericolosità di alcune infrastrutture presenti, quali ad esempio, i giunti di raccordo e le delimitazioni delle aiuole. E sulla inesistente gestione e manutenzione ordinaria del parco”. Come se non bastasse, “nella notte tra il 17 ed il 18 giugno, a seguito delle ingenti piogge verificatesi, la duna posta nella zona centrale del parco, sulla quale sono posizionate numerose panchine, ha subito gravi danni”. “Nelle attuali condizioni – si precisa – la duna rappresenta un notevole pericolo per i cittadini che utilizzano il parco”.
In merito abbiamo raggiunto telefonicamente il consigliere Valentini, che promette di volerci vedere chiaro: “Il prossimo passo è verificare la piena corrispondenza del denaro pubblico speso e l’opera effettivamente realizzata, perché mi pare davvero un lavoraccio, fatto molto male e che andrebbe contestato. Consiglierei all’amministrazione una serie di verifiche” e conclude con quello che è diventato ormai un suo tormentone: “Si naviga a vista”, rimarcando il fatto che non ci sia progettualità, che “la confusione regna ancora sovrana”.
Datata 3 luglio è invece la richiesta di un consiglio comunale in merito alle ultime vicende che hanno riguardato la piscina comunale. L’opposizione vuole che si porti a conoscenza, nel dettaglio: “Dei furti subiti e la stima dei danni e dei lavori di ripristino e riacquisto di tutto il materiale eventualmente rubato; se siano attivi un’utenza telefonica, un impianto di allarme e un sistema di video sorveglianza di proprietà dell’ente e correttamente funzionanti; se esista un’assicurazione a copertura degli eventi e dei danni subiti; se il indaco abbia sporto regolare denuncia presso l’autorità giudiziaria; se esista una convenzione con un istituto di vigilanza”.
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