Articolo pubblicato su “La Voce del Paese” in edicola la settimana scorsa
I membri della lista civica “Rutigliano Protagonista” hanno incontrato la cittadinanza per renderla consapevole delle malefatte al governo della città
Lo scorso 4 dicembre, presso la sala Mons. Didonna, la lista civica di Lanfranco Di gioia, Rutigliano Protagonista, ha organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini per parlare dei “disastri” dell’amministrazione Romagno. “Molto spesso non sappiamo quello che avviene a Rutigliano e quello che fa l’amministrazione. Non sappiamo che Rutigliano è allo sbando” ha esordito l’ex sindaco Lanfranco Di Gioia. Dopo una breve presentazione e i vari convenevoli, ha lanciato in pompa magna i giovani del movimento, i quali hanno, nel corso della serata, illustrato le 4 tappe del disastro dell’amministrazione Romagno bis.
Ad aprire le danze Alessandro Milillo, il quale ha rimembrato alcune promesse fatte durante la campagna elettorale. “La prima tappa del disastro amministrativo targato Romagno riguarda le strutture sportive. Una su tutte la piscina comunale, chiusa dalla metà del 2013 e oggi in stato di completo abbandono. Altra nota dolente- ha aggiunto- è la tensostruttura, ancora impraticabile”. Ad onor del vero, lo stato in cui oggi versa il campo ha fatto fuggire da Rutigliano una squadra di calcio a 5 che gioca ad alti livelli nazionali, costretta ad allenarsi a Noicattaro. Male anche il settore dell’agricoltura, il motore dell’economia rutiglianese. Romagno, ricorda Milillo, durante la campagna elettorale aveva promesso la riduzione dell’Imu sui terreni agricoli. Ad oggi nessuna concretizzazione delle tante belle parole dette. Tutte promesse mancate, insomma.
La parola è poi passata alla giovane Maria Cannito. La Cannito ha parlato dello stato di degrado in cui versa il centro storico, tra rifiuti abbandonati e parcheggio selvaggio - “nel centro storico ci sono alcune zone abbandonate: importanza è data al Corso e non al centro storico, tutto questo per apparire”. Subito dopo è intervenuta Doriana Ingravallo, ex NCD. Ha cominciato dal parco urbano su via Aldo Moro, inaugurato durante la campagna elettorale e ora in balia delle onde. Ha prospettato poi la situazione del mercato coperto, su cui l’amministrazione aveva intenzione, in un primo momento, di realizzare la casa delle associazioni, poi un parcheggio, ancora appartamenti a vendere e ora un centro polifunzionale.
Matteo Giardinelli è l’ultimo dei giovani che ha relazionato in merito al disastro targato Romagno. Senza tanti giri di parole è arrivato al dunque: problema ferrovie sudest. “Nel lontano 1999 l’amministrazione Lanfranco si è impegnata con la ferrovia sudest, attraverso un accordo di programma, ad interrare la ferrovia. L’amministrazione Romagno- ha continuato- ha permesso l’elettrificazione, senza portare a conoscenza il consiglio comunale”. Giardinelli ha poi ha elencato le altre promesse non mantenute: partecipazione dei cittadini alla vita politica e l’insediamento di consigli comunali aperti che, stando a quanto detto durante la campagna elettorale, si sarebbero dovuti tenere ogni 4 mesi.
A completare il quadro della situazione e a tirare le somme del dibattito Oronzo Valentini, braccio destro dell’ex sindaco- “questi giovani hanno fatto un’operazione di verità”. Preso dal suo entusiasmo e “passione” per la politica ha “alzato la voce”, implorando i cittadini a scendere in campo e non ricoprire il ruolo di spettatori. “Questo disastro è stato possibile perché ci siamo dimenticati che il nostro dovere è quello di curare gli interessi della collettività, stasera- ha aggiunto- questo racconto deve essere uno sprono per interessarci alla cosa pubblica. Riprendiamoci in mano il nostro destino”. Ha puntato il dito contro l’amministrazione, attaccandola su alcuni punti: ARO, il piano industriale dei rifiuti e l’indizione della gara d’appalto per la gestione unitaria. Non poteva non toccare la questione Lama San Giorgio,e , a tal proposito, ha ricordato un’altra défaillance del capo dell’amministrazione. Nel 2014, infatti, Romagno ha approvato lo spostamento dello scarico dei reflui da dal vallone Guidotti a Cicco Severini nonostante avesse avuto mandato, dal consiglio comunale, di portare lo scarico a ridosso del Comune di Noicattaro.
PALUMBO MARIA CARMELA
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