L'assessore Valenzano sulle modalità di attuazione del PAN e sulle nuove regole dell'acquisizione del patentino per gli agricoltori
Regole restrittive e nuovi adempimenti stanno rendendo l’acquisizione del cosiddetto ‘patentino per l’utilizzo dei fitofarmaci’ sempre più difficile. Una competenza regionale, che però si riversa a livelli prettamente locali sulla scorta di quanto determinato dal PAN (Piano di Azione Nazionale), entrato in vigore negli scorsi mesi. "L'adozione del PAN ha modificato una serie di norme, tra cui quella relativa al patentino", ha evidenziato il vicesindaco e assessore all'Agricoltura e all'Ambiente Pinuccio Valenzano, "e la stessa disposizione ha diramato anche le novità che riguardano i soggetti attuatori di questo tipo di formazione: si tratta solo di enti accreditati, che possono essere privati o associazioni onlus. Questi, oltre che avere dei costi da sostenere, che ricadono sui partecipanti, si avvalgono altresì - con le nuove disposizioni - di nuove figure professionali: tra i docenti ci sono non soltanto i medici dell'ASL, ma anche degli agronomi. E la loro presenza necessita di un costo".
A complicare la situazione sembrerebbe esserci anche il numero dei partecipanti: "I corsisti non possono superare le 30 unità", ha spiegato Valenzano, "e il loro numero è stato letteralmente dimezzato dal PAN. Oltre a queste novità, però, si sono introdotti nuovi indirizzi: per la prima volta, infatti, i percorsi di formazione sono stati sdoppiati. Ci sono due moduli da seguire per il conseguimento del patentino: il primo, quello tradizionale, prevede una formazione di 20 ore, ridistribuite tra le lezioni con l'agronomo e quelle con il medico, al termine delle quali c'è un esame. Il secondo, invece, prevede 12 ore di corso ed è riservato a coloro ai quali il patentino è scaduto soltanto da un anno, che quindi devono rinnovarlo. Il primo indirizzo, al contrario, è riservato a coloro che devono conseguire l'abilitazione per la prima volta, o a cui è scaduta da anni. Ma le vere difficoltà sono altrove: la Regione non ha proceduto a emanare una deroga del termine; al contrario ha stabilito che fin da subito gli operatori si attivassero per l'autorizzazione. Questo ha causato un sovraffollamento di corsi e corsisti, che però al momento sono bloccati perché mancano le date degli esami finali da sostenere. Se pensiamo anche al fatto che la stagione produttiva è ormai alle porte, e che gli operatori del settore agricolo necessitano della certificazione sia per l'utilizzo dei prodotti fitosanitari sia per la vendita, viene facile comprendere quanto questa vicenda sia intricata a tutti i livelli".
Ma il Comune di Rutigliano come si è mosso in tale situazione? "Il nostro territorio si è adoperato fin da subito", ha sottolineato Valenzano, "e l'amministrazione comunale ha messo a bilancio un bando pubblico di gara riservato ad associazioni accreditate che avevano fatto domanda. I due corsi si sono tenuti, ma mancano gli esami finali, così come ho spiegato prima. Allo stesso tempo, però, ci stiamo impegnando per continuare su questo percorso, cercando di individuare i fondi per poter stilare un nuovo bando".
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